Alabaster

 A cura di Paul V


Titolo originale: Alabaster

Edizione italiana: Alabaster, Hazard - completa
2 volumi editi nel 2018, 18 euro; 288 + 221 pp.

Edizione originale: Kodansha, 2 volumi, 1970.

Pubblicato dal 1970 al 1971 su Shonen Champion.




Ogni qual volta si ha la possibilità di leggere un manga di Tezuka Osamu, non so il perché, ma si rischia di cadere quasi in un'esperienza mistica, in una sorta di assuefazione costante e soffocante.

Recentemente mi sono capitati tra le mani i due volumi che compongono la serie "Alabaster", opera del 1971 pubblicata sulle pagine di "Shounen Champion" (dal 21 dicembre fino al 28 giugno dell'anno successivo). "Alabaster" rientra nella categoria di tutti quei manga che Tezuka realizzò nei primi anni Settanta, nella speranza di ampliare il bacino d'utenza dei suoi lettori, proponendosi con delle storie dalle tematiche più adulte, ma, nonostante tutto, ancorate al classico modello del fumetto per ragazzi. La ricerca di nuove strade espressive e grafiche lo aveva fatto scontrare con una realtà editoriale ben diversa dagli anni in cui aveva mosso i primi passi.

La nascita di nuove riviste e la comparsa di nuovi autori avevano fatto calare vertiginosamente le vendite delle opere di Tezuka, sempre più preda del blocco psicologico da scrittore ma comunque volenteroso e caparbio nella ricerca di nuovi stili espressivi. La nascita e la fortuna dell' hecchi manga (fumetti per ragazzi caratterizzati da una costante presenza di scene e ammiccamenti sessuali) aveva convinto Tezuka a muoversi anche in quella direzione, provocando, doppiamente, scandalo. "Alabaster" non rientra in questo filone fumettistico, anche se non lesina scene di nudo , riferimenti poco velati all'ambiguità sessuale di uno dei protagonisti e un leggero tocco di incesto (puro e casto). Ma anche "Alabaster" non ottenne il successo che Tezuka tanto sperava e, per non lasciarlo incompleto, decise di terminarlo ugualmente ma in maniera alquanto sbrigativa. Probabilmente il pubblico di "Shounen Champion" avrebbe preferito una trama più semplice e con minori pretese morali, ma proprio in questo, a mio avviso, si nasconde il fascino di questo manga. In bilico tra un pubblico di adolescenti e uno maturo (cui maggiormente aspirava), Tezuka confeziona una storia potente di analisi sociale, una vibrante opera di denuncia contro ogni forma di razzismo e ferocia.
James Block è un giovane e promettente atleta di colore con al suo attivo diverse gare vinte. Il suo nome si legge a caratteri cubitali su qualsiasi rivista e la sua è una fama in completa ascesa. Il giorno in cui si innamora di una famosa presentatrice televisiva bianca, la sua vita subisce un drastico cambiamento.

Quando James le chiederà di sposarlo, la ragazza lo respinge, deridendolo per il colore della pelle e per la sua assurda pretesa di volersi sposare con lei, una donna bianca. James è stato per lei un semplice divertimento, un compagno di letto e di avventure. In preda alla follia, l'uomo tenta di ucciderla inseguendola con una macchina rubata, ma nella fuga, sfrecciando a tutta velocità per le strade, investe un uomo che muore sul colpo. Durante il periodo in carcere per l'omicidio, James conosce uno strano scienziato che lo mette al corrente di una sua invenzione, utile per mettere in atto la sua vendetta. Si tratta di una pistola che rende invisibile il corpo di chi si espone a suoi raggi. Uscito dal carcere, James entra in possesso di questa pistola e decide di iniziare il suo diabolico piano di vendetta.

Ma la pistola ha alcuni effetti collaterali. Se si rimane troppo esposti al raggio, si passa dallo stato di invisibilità a quello di morte. James si espone per un tempo inferiore al dovuto e il suo corpo, anziché diventare invisibile, diventa lo specchio di se stesso. Il suo corpo assume il colore dell'alabastro, lucido e trasparente, e nel quale sono ben visibili tutti i vasi sanguigni. Adesso il suo corpo, grottesco e rivoltante, diventa il simbolo del suo modo di vivere. La bellezza è un male sociale: il suo compito sarà quello di distruggerla, annientarla e creare una nuova società in cui il concetto di bellezza venga letteralmente soppiantato e invertito. Alabaster, questo è il nuovo nome di James, sarà coadiuvato nella sua impresa da una banda di scapestrati capitanati da Gen e da Ami, ragazza invisibile nonché nipote dello strano scienziato. Il loro intento sarà quello di trasformare la bellezza: il grottesco e l'orrido dovranno essere la "nuova bellezza", il nuovo ideale cui aspirare. La pistola di Alabaster non conoscerà pietà: donne e uomini affascinati moriranno esposti ai loro raggi o verranno trasformati in esseri ibridi e mostruosi.

Tezuka è riuscito a trasmettere ai suoi lettori il senso di sofferenza e paura provati dai "diversi", da tutti coloro che vengono derisi per il proprio colore della pelle, da tutti coloro che soffrono a causa dei mali della società contemporanea. Ami, derisa e oltraggiata per essere invisibile, e Alabaster vittima e carnefice della società che lo aveva escluso. Sofferenza, vendetta, morte ma anche redenzione. Il nome di Tezuka rimane ancor oggi legato soltanto ad alcune opere ritenute "maggiori", e molto spesso la critica ufficiale si dimentica che nella sterminata produzione tezukiana ci sono opere, come "Alabaster", meritevoli e dal grande valore umano e artistico. Come dice Alabaster, la bellezza è qualcosa di effimero, di apparente.

Un fenomeno che nasconde malvagità e crudeltà. Cosa c'è di bello in un fiore? La bellezza di ciò che vediamo (la corolla, i colori) occulta ciò che è nascosto. La radice sotto terra è la vita nonché l'essenza stessa del fiore. E' proprio vero allora che la bellezza nasconde sempre il proprio lato malvagio e orripilante? Sarà forse che la bellezza è imprescindibile dalla crudeltà?
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