Ikki Mandala

A cura di Deda

Titolo originale: Ikki Mandala

Edizione italiana: Ikki Mandala, Hazard, - completa
2 volumi, 2017, Euro 12, 278 pagine.

Edizione originale: 1974, Daitosha, 2 volumi.






Non è più una sorpresa imbattersi in opere brevi di Osamu Tezuka interessanti seppur relativamente poco conosciute, semmai è sorprendente constatare come questi lavori di "secondo piano" siano già sufficienti per considerarlo un autore di altissimo livello.
Ikki Mandala è uno di questi manga, realizzato nella prima metà degli anni settanta, periodo assai prolifico e ispirato. Concettualmente è una storia romanzata dei primi anni del novecento in una Cina che vede agli sgoccioli il suo periodo imperiale, ma che dà anche uno sguardo più generale, sia al Giappone sia alla politica coloniale nell'Asia orientale. E' insomma la visione di un'epoca fra guerre e cambiamenti, un po' un canovaccio che verrà sviluppato anche in un lavoro famosissimo come La storia dei tre Adolf, in cui convergono personaggi reali e invenzioni dell'autore. 

Il tratto che unisce tutte le vicende narrate è la protagonista, Ji Sanniang. La storia prende avvio con la rivolta dei boxer nel 1900. La Cina era in un periodo tragico, con il popolo alla fame, la corruzione dilagante nella corte imperiale Qing (originaria della Manciuria, e per questo invisa all'etnia Han, la più numerosa) e le potenze occidentali con la loro espansione commerciale. La rivolta del movimento denominato "boxer" era volta proprio all'espulsione degli occidentali e alla persecuzione di chi aderiva alle loro idee religiose o culturali, per ritornare a una purezza cinese come panacea di tutti i mali; in realtà si sottovalutavano ingenuamente le colpe del malgoverno Qing, che da parte sua aderiva per convenienza, pensando al mantenimento dei propri privilegi, salvo patteggiare con gli occidentali dopo la loro reazione militare, abbandonando al fallimento i boxer. Sanniang è un personaggio fittizio, che però si muove in situazioni reali e incontra personaggi storici.
La ragazza, analfabeta e abitante di un poverissimo villaggio, uccide per vendetta un funzionario delle tasse corrotto. Durante la fuga in seguito a tale crimine, si unisce a una banda femminile boxer di sole donne, con le quali prende parte a numerose azioni militari fino alle battaglie di Pechino in cui la rivolta finirà tragicamente. Salvatasi e giunta a Shangai, la ragazza incontra altri personaggi progressisti (che poi porteranno con le loro idee alla nascita della repubblica cinese) e ha finalmente occasione di istruirsi e formare i propri ideali. Sanniang conosce fra gli altri il giovanissimo Wang Taibai, assieme al quale condividerà il destino di rifugiato politico in Giappone.

Il manga (di circa 560 pagine) è infatti diviso abbastanza nettamente in due parti, e la seconda inizia con l'arrivo dei due in terra nipponica. Tezuka, oltre alle vicende drammatiche di Wang e Sanniang, tratteggia in questa fase la situazione sociale e politica giapponese, introducendo un personaggio come Kita Terujiro detto Kita Ikki, ovvero l'"Ikki" del titolo dell'opera. L'interesse di scoprire, grazie a questa storia romanzata, una pagina storica per lo meno misconosciuta qui in occidente, sarebbe certamente annacquato da una visione di parte, con buoni e cattivi, torto e ragione. Con Tezuka sappiamo che non può essere così, il nostro mangaka ha sempre anteposto una sincera analisi umana dei personaggi, con le debolezze e le virtù, gli ideali nobili e le bassezze che spesso si confondono fra loro, così come i turbamenti sentimentali. Tezuka in questa storia è indubbiamente dalla parte del popolo, delle aspirazioni socialiste contrapposte all'imperialismo; espone le ragioni "darwiniane" dietro tali politiche espansionistiche eppure non esita a condannare il comportamento giapponese in Cina, è insomma come al solito un autore universale - lucido e profondo - e un potente narratore.

Stilisticamente è un Tezuka degli anni settanta, virato al fronte drammatico, con pochi siparietti comici, di una certa maturità e senza particolari invenzioni grafiche ma indubbiamente innovativo in relazione alla sua epoca. Belle alcune ambientazioni probabilmente tratte da stampe d'epoca così come alcuni manifesti (quello delle potenze che si spartiscono la Cina l'ho pure visto sul web), l'eroina è una delle classiche figure femminili forti tezukiane.
L'edizione francese, di formato 14x18, ha un prezzo assolutamente equo considerando il numero di pagine; non è particolarmente lussuosa ma ha un ottimo adattamento e una robusta rilegatura, essenziale in un tomo di tale mole. L'edizione italiana vanta un buon adattamento e risulta agevole grazie alla divisione in due volumi.

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