Kaos

A cura di Deda

Titolo originale: MIRAIJIN KAOS

Edizione italiana: assente.

Edizione francese: Kaos, Cornélius, 2008, 3 volumi, 15 euro, 312 pp. - completa.

Edizione originale: 1978, Kodansha, 3 volumi.




Miraijin Kaos, opera del 1978 e questa inizialmente è una sorpresa, perché dai disegni non lo si direbbe: non solo per lo stile che comunque richiama un Tezuka classico, quanto per il setting futuristico che poco è conforme all'idea che se ne aveva agli albori degli anni ottanta (già da 2001 Odissea nello spazio e da Solaris la sci-fi era diversa, evidentemente), ma sembra piuttosto un retro-futuro concettualmente precedente (architetture, mezzi meccanici e informatici), poi però vedi un trabiccolo che ricorda il Millennium Falcon e te ne fai una ragione.
Proseguendo con la lettura, ci si rende anzi conto di come Kaos sia davvero una space-opera moderna che vagabonda per il cosmo, ispirata dalle opere fantascientifiche del periodo come Star Wars e Alien (anche di quest'ultimo c'è una citazione evidente), ovviamente fondendosi con le tematiche care all'autore, tematiche rivolte ai sentimenti che legano gli esseri umani.

Decennio finale di un ipotetico XX Secolo (ma come tecnologia siamo in un futuro ben più avanzato); due ragazzi, Koji e Jo, amici fraterni, sono ormai alla vigilia dell'ultima selezione dell'accademia galattica, che accetterà solo 10 persone fra le migliaia di iscritti. Jo viene avvicinato da un losco personaggio, scagnozzo di un misterioso tipo mascherato. Avrà un posto sicuro fra gli ammessi, ma in cambio... dovrà assassinare Koji con un coltello che pietrifica. Jo rifiuta, o meglio prende tempo anche per le minacce di ritorsione.
Koji frattanto viene avvicinato dalla furba Anne, la fidanzata di Jo: nel caso sia Koji l'ammesso, lei sarebbe dispostissima a sposarlo e scaricare l'altro (chi esce da questa accademia diventa governatore di interi pianeti, sappiatelo). Impovvisamente compare un'altra ragazza che mette "in fuga" Anne: ma è uguale a lei, infatti scopriamo esserne un clone, a suo dire incaricata dell'incolumità di Koji. Ma Jo, ignaro, vede Koji col clone-Anne in galanti atteggiamenti, interpreta un tradimento dell'amico e decide di accettare l'offerta, uccidendolo.
Ed ecco un colpo di scena: clone-Anne si rivela inviata di un'enigmatica aliena che peregrina per le stelle avvicinando le diverse specie viventi, Koji viene teletrasportato nel cosmo dove gli viene infusa nuova vita. In seguito a una pirotecnica fuga, ritorna sulla Terra dove sono già passati dieci anni. Jo è diventato un pezzo grosso, e il tentativo di avvicinarlo si risolve per Koji in un... arruolamento forzato fra gli schiavi incaricati dell'estrazione del minerale in asteroidi persi nelle immensità cosmiche. L'asteroide è una pietraia bollente e infernale, dove la scarsissima acqua è preziosa come niente altro.
Koji viene ribattezzato Kaos dal direttore del campo di lavori forzati (uno spietato Acetylene Lamp), e fa amicizia con un altro galeotto originario dello Zimbabwe, anch'egli dal triste passato. Ne succederanno di tutti i colori, con l'inizio per Kaos di un'odissea cosmica e umana, in cui incontrerà nemici, amici e anche moglie nel più bizzarro dei modi. E quando nel memorabile finale ritornano improvvise le intuizioni del prologo (ormai quasi dimenticate dal lettore, preso dal susseguirsi degli eventi), il cerchio si chiude in bellezza.

Kaos è un manga abbastanza distante dai "gekiga" del Tezuka maturo, ma al tempo stesso è un dramma fantascientifico-avventuroso permeato di implicazioni a livello morale e della visione umanistica del maestro nipponico; per certi aspetti è dunque un lavoro molto vicino alle saghe ad ambientazione futuristica presenti nel ciclo della Fenice. Kaos è un'opera poco conosciuta ma di valore assoluto. Gli ingredienti tezukiani ci sono tutti: cosa rende un individuo un essere umano, il senso dell'amicizia, la morale - se ce n'è una - della vita. A questo aggiungiamo in ottima dose un clima da saga avventurosa drammatica e di vendetta, grande ritmo, imprevedibili sviluppi, personaggi affascinanti; senza dimenticare la parte misteriosa che troverà conclusione nell'epilogo. Disegni e regia assai efficaci, per uno shonen assolutamente portentoso.

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