Tonkaradani

 A cura di Deda
Titolo originale: Tonkaradani Monogatari

Edizione italiana: inedito.

Edizione francese: Tonkaradani, Kanko, 2007 - completa, volume unico,  6.95 euro; 196 pp.

Edizione originale: Kodansha, 1955, 1 volume.




Tonkaradani è una raccolta di novelle per tutti, nella cui stesura Tezuka sembra aver fatto riscorso a un'intelligenza altra rispetto a quella che governa di solito un'opera letteraria "adulta": il padre dei manga non solo sceglie di non strutturare i racconti di questo oneshot secondo un'architettura gerarchicamente rigida, ma innova e sperimenta, forzando volontariamente la coerenza narrativa interna a ognuno di essi.

Nel succedersi incalzante di vignette e dialoghi, il messaggio scritto tra le righe è forte e chiaro: entrare nella valle di Tonkaradani significa abbandonare provvisoriamente gli schemi rigidi del pensiero razionale, "ridiventare bambini". Per questo, leggere le storie di Tonkaradani in una prospettiva razionalistica risulta praticamente impossibile.
Ogni racconto descrive un diverso stato del mondo, un aspetto particolare: le fonti d'ispirazione vanno dalle favole tradizionali giapponesi alle leggende folkloriche di paesi lontani, dalle citazioni operistiche all'approfondimento di personaggi cari a Tezuka (come Chink della principessa Zaffiro). Eppure, nonostante l'apparente eterogeneità tematica, il filo conduttore del volume è evidente: l'ordine di natura, governato dalle leggi universali dell'armonia e dall'amore. Il partito preso è falsamente scontato e Tezuka ce lo dimostra in ogni sua tavola, con un linguaggio semplice e diretto. Malgrado lo spessore morale di quest'opera, essa è caratterizzata da una narrazione di un'incisività e di una forza espressiva fuori dal comune. Il principio di "ordine", il cerchio che si chiude e il trionfo della giustizia sul sopruso sono i veri protagonisti di ogni storia, tanto che, nella caratterizzazione dei personaggi, la psicologia passa in secondo piano: essi non sono più persone ma simboli universali.

"Tonkaradani, la valle delle cince" è la prima novella e anche la più lunga di tutto il volume: ritroviamo la montagna giapponese, gli animali del bosco, gli esseri viventi che popolano una vallata messa in pericolo dall'avidità umana. Al di là dell'invettiva contro il progresso sfrenato, la morale suona evidente: violentare l'ordine cosmico crea solo desolazione e morte.
"Canta, Penny!", è un messaggio d'amore e di sostegno nella ricerca della propria strada.
"Il cilindro" illustra in toni buffi il tema complesso della capacità dell'universo a rimettere in ordine ogni stato di confusione.
"La Principessa Zaffiro - Chink e l'uovo d'oro" dà un'ulteriore chiave di lettura dei due personaggi del famosissimo shoujo tezukiano.
"Bianco Collo, il piccolo anatroccolo" è un racconto breve che vede protagonisti ancora una volta la natura e le sue regole: l'alternarsi delle stagioni, le dinamiche del mondo animale...
Per "Le squame d'oro" Tezuka si ispira a una favola orientale, offrendoci un racconto morale e "prezioso" sulla generosità, l'ambizione e l'amore materno.
Sempre sul tema della forza del rapporto madre-figlio, "La zampa della mamma" illustra in pochissime strisce una verità universale.
Ne "Il diavolo s'invita al ballo" il contrasto della ragion di stato e della forza dei sentimenti danno vita a un delizioso intrigo d'ispirazione romantica.
Con "Gli occhi della mamma", Tezuka ci presenta un altro racconto sull'amore che governa il mondo: la generosità materna, incondizionata e totale, trionfa sulla cupidigia umana e sulla paura della diversità...
"Mignon" è una rivisitazione in chiave "happy-ending" delle vicende dell'omonimo personaggio del "Wilelm Meister" di Goëthe, che Tezuka non manca di costellare di citazioni direttamente tratte dall'opera lirica di Ambroise Thomas.
"La sorgente delle gru" chiude il volume con un racconto sulla generosità e l'amore incondizionato.
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