Curiosità - Astroboy, il film

ASTROBOY - ANTEPRIMA

A cura di DEDA

Si è tenuta nell'Ottobre 2009 al Festival internazionale del Film di Roma l'anteprima europea di Astro Boy.
Anteprima europea in quanto il film ha già avuto la sua anteprima mondiale in Giappone il 5 Ottobre e una seconda premiere in Hong Kong ha avuto luogo il 17 ottobre (per non tacere del pre-screening di New York del 17/18 ottobre) mentre l'anteprima effetiva americana sarà il 19 ottobre a Los Angeles, ergo domani tutti parleranno di questo film.
Noi ne parleremo oggi!

Innanzitutto è doveroso partire con i ringraziamenti alla persona che ha reso la partecipazione dell'Osamushi- secondo noi a questa anteprima possibile: Simone Raineri di Alice nella città, che ha organizzato tutto in maniera impeccabile e ci ha anche permesso di accedere alla rassegna stampa con i doppiatori del film prima della proiezione dello stesso. Un sentito ringraziamento anche a Paola Leonardi che lo ha doppiamente reso possibile. 

Ma passiamo al nocciolo della questione, perché il film uscirà nelle sale il prossimo 18 dicembre e si prevede un'invasione di giocattoli e happy meal con tutti i sacri crismi.
La proiezione ha avuto luogo nella sala Santa Cecilia dell'Auditorium della Musica di Roma. Biglietti con posti numerati, prima fila centrale nel secondo blocco della platea, lungo il corridoio, lasciata vuota per doppiatori, produttore e tutti quelli che hanno avuto modo di lavorare sul film. L'orario di inizio era previsto per le 16:30 ma gli attori si sono attardati a salutare i fans sul tappeto rosso. Una volta entrati in sala, con molto garbo, sono stati accolti dagli applausi di una platea colma di famiglie con bambini (che rappresenta davvero la tipologia di spettatori ideale per questo genere di film). Sono stati applauditi nuovamente quando il loro nome è stato annunciato al pubblico e una terza volta quando i loro nomi sono comparsi sul grande schermo. 



Riassunto del film a modo mio SPOILER ALERT (siete avvisati):

Il film si apre un nucleo blu pulsante che è e sarà il cuore anche del film. Innocentemente ho pensato, che bello aprono sul Cuore di Astro ma poi, in realtà, è molto più di quello.
Una voce narrante introduce un antefatto (che ricorda molto i film sperimentali di Tezuka, soprattutto Memory e Tales from a street corner - sebbene non so quanto la cosa si stata volontaria) che spiega come per problemi ambientali, ecologia tema caro a Tezuka, Metro City sia stata costretta a innalzarsi nel cielo come una sorta di Laputa di gulliveriana memoria e a galleggiare su una città discarica che ricorda al contempo Number 7 (di Tezuka), Alita (di Kishiro) e la città di Balnibarbi sempre di gulliveriana memoria.
Ovviamente la città nel cielo vive ignorando quello che accade sulla Supeficie e vive nello spreco totale, servita e riverità da robot che, una volta finito il loro compito o il loro ciclo vitale, finiscono in rottami e vengono buttati al piano di sotto.
Se non è questo motivo sufficiente a creare una cattiva convivenza, una lite tra condomini, - tsk tsk - è in effetti quello che scatena l'odio della Superficie verso Metro City e viceversa.
Ma proprio qui, su questa città ideale vive Tobio, il figlio del dottor Tenma un bambino piuttosto sveglio... direi geniale! Degno padre di suo figlio, riesce a risolvere i test scolastici nel giro di pochi secondi ed è addirittura in grado di riprogrammare il proprio robot servo, Orrin, per ottenere quello che vuole. 


Come tutti i bimbi genio, Tobio, non sa bene stare al suo posto e pur di vedere il Pacificatore, questo robot-arma in grado di adattarsi e rigenerarsi, creato dal Ministero delle Scienze per poter ottenere fondi dal presidente Stone (un personaggio tanto inquietante quanto attuale), si infila al Ministero e viene bloccato dai poliziotti. Stone, che ha come motto "non è un buon momento per i cambiamenti" e ha come rivale alle elezioni una sorta di pacifista vegetariano, prima dice che vedere l'esperimento potrà essere utile alla crescita del ragazzo poi, dopo uno scambio di dialoghi, decide che "nessuno ama un saputello" e lo fa rinchiudere in uno sgabuzzino.
Tobio, essendo il bambino intelligente che è, riesce a sottrarre una chiave al suo guardiano, svicola nella stanza degli esperimenti e si trova accanto al Pacificatore nel momento sbagliato, cioè quando il robot perde il controllo - dopo che Stone chiede che gli venga inserito il nucleo rosso al posto di quello blu nonostante le rimostranze del Dottor Elefun (Ochanomizu, inquietantemente modellato senza orecchie, che rende la sua testa poco equilibrata) che specifica come il nucleo rosso sia instabile, ma nessuno ascolta mai nei film quando si dicono frasi di questo tipo, vero? Come volevasi dimostrare, il Pacificatore perde il controllo e spara all'impazzata. Viene abbassato un vetro di sicurezza e, purtroppo, Tobio, con grande sgomento di Tenma, resta bloccato dal lato sbagliato quello del Pacificatore che impiega tutte le armi possibili pur di sfondare la barriera, finché Elefun non riesce a mandarlo in corto. Al dissolversi del fumo ci rendiamo conto che di Tobio è rimasto solo il cappellino rosso: il bambino è stato letteralmente vaporizzato.


Qui vediamo la prima grande differenza nel Tenma di Bowers, che vede lo scienziato indirettamente responsabile della morte del figlio. Il fatto lo porta a costruire una versione robotica del povero Tobio, fornito di armi e poteri speciali, cosa che non ci viene detta se non con una frase emblematica detta da Tenma stesso: "nessuno potrà mai più fargli del male, adesso".
Elefun, complice nella creazione di Astro, porta il nucleo blu al Ministero delle Scienze e il nuovo Tobio prende vita, ricalcando il vecchio anime, vacillando come Pinocchio, e finendo tra le braccia del padre. Ed ecco la seconda grande differenza, Tenma ha programmato Astro con i ricordi di Tobio e il robot è quindi inconsapevole di essere una macchina e crede davvero di essere il buon vecchio Tobio di prima.
Lo scienziato decide che il ragazzo non debba più andare a scuola e di insegnargli di persona ma ogni compito che gli assegna, si rivela essere svolto dal nuovo Tobio in maniera straordinaria ma diversa dall'originale Tobio. Il che inquieta lo scienziato: le variazioni sul tema non erano state contemplate.
La prima grande mancanza nel film emerge in questo punto. Se avesse seguito passo passo l'originale avrebbo potuto forse giustificare meglio la reazione di Tenma perché Astro non cresce! Questo nuovo Tobio,non è evidentemente tanto diverso dal precedente Tobio: è geniale e creativo e non è più disobbediante (se fosse stato obbediente non sarebbe morto!)
Tuttavia Tenma ha forse idealizzato il suo defunto figlolo dopo morto e non trova soddisfazione nel surrogato e non saprei come altro porla. Trovandolo a giocare con Orrin con degli aeroplanini di carta che ricalcano i modelli delle macchine volanti di Da Vinci, Tenma raggiunge la saturazione, strappa il cappellino dalla testa di Orrin, a cui Astro lo aveva ceduto, e dice una seconda frase emblematica: nessun robot dovrebbe indossare il cappellino di mio figlio.
In punizione, in camera sua, Astro si trova ad origliare la conversazione di due robot pulivetro. Sorpreso dal fatto di poterli sentire e comprendere si sporge dalla finestra e cade di sotto... con conseguente accenzione dei razzi che lo riportano su.
Qui parte una scena di scoperta dei poteri, in stile film di Super Eroi, come ci hanno insegnato negli ultimi anni gli americani... perché Tobio affatto spaventato dall'idea di avere razzi nei piedi, super pugni e occhi a fanale, fa un exploit dopo l'altro, si sbizzarrisce e torna a casa per vantarsene col babbo. In quel momento però Tenma sta dicendo a Elefun che è sicuro di aver commesso un errore e, sebbene il passaggio dalla prima frase emblematica alla seconda frase emblematica non sia stato sviluppato alla grande, è chiaro che Tenma abbia cambiato idea perché ci viene detto: si è pentito e vuole disattivare Astro. Ovviamente il robottino, che arriva sul terrazzo con più leggerezza di Superman, sente tutta la conversazione e si trova a dover affrontare la dura realtà: non sei mio figlio, io ti ho creato per sostituirlo, ma tu sei una macchina, vattene via (da disattivarlo a vattene via ho perso il percorso del pensiero di Tenma). Così, solo, negletto e abbandonato Astro si rende conto di non essere Superman o l'Uomo Ragno o l'eroe di qualunque bambino, perché un bambino lui lo è. Si guarda le mani agli infrarossi e si rende conto di essere una macchina, eppure lui ricorda di essere Tobio, allora bastano due circuiti per non renderlo vivo?
Nel frattempo Stone gira sulla città nel suo dirigibile cercando di escogitare un sistema per farsi rieleggere. I suoi ufficiali gli fanno presente di aver scovato il nucleo blu da qualche parte e lui lancia le sue truppe all'inseguimento di Astro. Parte una bellissima e rocambolesca scena d'azione, costellata qua e là da alcune gag comiche (alcune scritte, però, il che le rende inaccessibili ai bambini più piccini)... ma alla fine gli lanciano addosso una quantità tale di bombe e razzi che il poverello viene sbalzato giù da Metro City fino alla discarica sottostante (senza danneggiare minimamente i suoi vestiti! Chi è il tuo sarto, ragazzo?).


Qui viene prima raccolto da dei ragazzini perduti, poi incontra l'RRF (il Fronte di Rivoluzione Robotica) un trio di Robot svitati e votati alla Robotoluzione (doppiati dal Trio Medusa) che faranno da comic relief per tutto il film. Alla fine riconosciuto dai robot come tale e dagli umani come umano... Astro si trova nella difficile situazione di dover cercare di capire a quale dei due mondi appartiene. Ovviamente, mantendendo le memorie di Tobio, decide di seguire i bambini perduti, guidati da Cora e finisce nel rifiugio per orfanelli ospite di Hammegg (che si prende cura di loro). E lì si sente normale e accettato da tutti fino a che Hammegg non lo tradisce. Già perché Hammegg, che adora i robot, ripararli e rimetterli insieme... adora i robot, ripararli e rimetterli insieme per poi farli combattere nell'arena. Il fatto che Astro riesca a rianimare il gigantesco Zog, con l'aiuto dell'energia del suo nucleo blu, gli fornice un buon combattente ma perché non sfruttare anche Astro stesso?
Ecco che, dopo averlo stordito con un pistola elettrica, lo manda nell'arena a combattere con tutta una serie di robot, uno più strano dell'altro. Pur rifiutandosi, sulle prime, Astro è costretto a contrattaccare per difendersi e finisce col trovarsi contro lo stesso Zog a cui ha dato la vita. Lo scontro ovviamente non avviene perché Zog ha un legame con Astro ed essendo vecchio di un qualche centinaio di anni non deve nemmeno sottostare alle leggi della robotica e sta per schiacciare anche Hammegg, dopo aver snocciolato una di quelle catchy lines tipiche dei film di chuck norris: sono vecchia scuola.
Ovviamente Astro lo ferma ma ora si trova a dover chiedere scusa per non aver detto a tutti che non era un bambino vero, senza rendersi conto che i suoi amici, a loro volta, hanno dovuto far fronte a una loro lotta interiore: accettare che il bambino che sta loro di fronte e che amano tanto sia in realtà un robot; accettare il fatto che, nonostante Astro sia un robot, possa piacere quanto una persona reale.
Ma dove un problema si risolve un altro se ne crea e Atom si ritrova a Metro City, prigioniero di Stone che chiede a Tenma di togliergli il nucelo blu per inserirlo nel suo Pacificatore. Astro si spegne chiedendo scusa a Tenma per non essere stato un buon surrogato di Tobio, lo scienziato allora rifiuta il nucleo blu al Presidente e lo reinserisce nel suo adorato robot-figlio e gli dice di scappare. Stone allora, sottrae nuovamente il nucleo rosso a Elefun, lo infila nel Pacificatore e viene da questo assorbito, insieme a un centinaio di altre cose che vengono in contatto con il robottone. Si scatena quindi una battaglia tra Astro e il Pacificastone (consentitemi il neologismo) che vede come teatro l'intera Metro City. Sulla Superficie, intanto, i bambini rubano l'auto di Hammegg e corrono in soccorso del loro amico Astro (dite ai vostri figli di non seguire il loro esempio ;D) ma lo scontro oramai ha preso propozioni epiche tanto che il Pacificastonezilla (consentitemi un altro neologismo ma qui l'omaggio a Godzilla diventa palese) che continua a ingoiare e assimilare tutto quello che incontra riesce a far andare in corto i giroscopi magnetici o quello che è che tiene a galla la città e Metro City inizia a precipitare. Astro che, nel frattempo, era riuscito a fuggire coi suoi amici, torna indietro e come Superman rallenta la caduta della città e la adagia al suolo. Ha inizio quindi lo scontro finale che vede il Pacifistonezilla inglobare Astro e il suo nucleo blu. Il contatto con il nucleo rosso provoca una grande reazione e Astro, sbalzato via, si ritrova con Tenma che gli spiega che i due nuclei a contatto non possono stare perché se fossero troppo vicini si distruggerebbero.
Astro finalmente decide: è questo il mio destino e vola come fa il Gigante di Ferro, verso la sua morte, con un sorriso di serenità sul volto. E qua, dite quello che vi pare, ma io ho goduto una vongola, consentitemelo! Perché io adoro Il Gigante di Ferro, ma lo adoro perché c'è stato Astro prima! Quello che fa il gigante è una cosa che Astro fa in maniera irreparabile più di una volta, tanto da scomparire nella ruggine, e il suo ruolo salvifico è pre-esistente di un cinquantennio a quello del gigante di Bird, incluso il lanciarsi contro un missile!


Fuochi d'artificio bicolore, megabotto, il Pacificatore viene distrutto ma Stone sopravvive e viene fuori dai detriti con una gag buffissima e viene preso a calci da una bimba (ma boh!) e poi arrestato. Astro invece è inerme in un prato, finalmente nel suo outfit tradizionale, il suo nucleo blu oramai disattivato, e tutti lo piangono sotto un albero di ciliegio che sfiorisce tristemente. Finché non arriva Zog che dice di avere ancora quella roba blu che Astro ha utilizzato per portarlo in vita e sotto esortazione di Elefun riesce a far resuscitare Astro con grande gioia di tutti che se lo portano in spalla come un eroe ma è sul finale che arriva un attacco alieno e Astro sta per partire alla riscossa quando Tenma gli chiede: ti senti pronto? E Astro risponde: sono nato per questo! E parte all'attacco.
FINE SPOILER ALERT e Considerazioni

Nel riassunto soprastante ho deciso di tralasciare alcune sottotrame e le gag per non ritrovarvi anche voi nella mia stessa condizione di andare a vedere il film e non poter ridere perché mi erano state raccontate le battute più belle in conferenza stampa.
Parto col dire che il film, a me, è piaciuto abbastanza perché non aveva promesso un bel niente e invece si è rivelato di grande intrattenimento e non ha mancato le tematiche proprie di Astroboy. Tuttavia non credo troverà un pubblico adeguato perché è un prodotto troppo atipico ed è un film che ha notevolmente sofferto in fase di produzione la cosa è piuttosto evidente.
Più che un film Di Astro Boy io lo considero un film SU Astro Boy e tuttavia l'intero film è un immenso omaggio al cinema in generale citando roba che va dai film sperimentali di Tezuka ad Aladdin, da Spiderman a Superman, da Blade Runner a A.I. fino al Gigante di Ferro. Ma poi mi è sorto il dubbio... non saranno troppi omaggi? E sono omaggi o sono informazioni subconsciamente scivolate all'interno della trama quando Bowser ha preso la regia?
Comunque non è il doppiaggio il male peggiore di questo Astroboy è la traduzione, anche se - evviva! - mantengono il nome di Tobio e non Toby. Però perché usare Robot-oluzione invece di Roboluzione? Del resto noi la "t" non la pronunciamo e li chiamiamo robò... per cui Robòluzione forse sarebbe stato anche di più facile pronuncia, no?
Beh, si sono perse per strada almeno una mezza dozzina di battute, due delle quali lasciano il pubblico in un imbarazzato silenzio con tanto di gocciolona o puntini sospensivi sullo sfondo - almeno io così li ho immaginati - nel vano tentativo di capire cosa stesse succedendo!
Peraltro alcune gag sono nelle scritte - questi poliziotti robot sulla cui maschera compaiono ??? oppure !!! e scrittine varie ed eventuali... sono bellissimi e mi hanno fatto sganasciare! Sono i fratelli scemi degli Storm Troopers!
Il doppiaggio invece funziona abbastanza bene, soprattutto il Trio Medusa! Vi dirò di più: Muccino non è per niente inadeguato al ruolo! Anzi, mi sono dovuta ricredere! Ma meglio così, e tirare un sospiro di sollievo, che passare una proiezione in compagnia di pena e panico!
Peccano un po' di freddezza o di delivery errata forse gli altri doppiatori che con il tono non rispecchiano molto quella che è l'espressione facciale del personaggio in quel momento... e onestamente Nicholas Cage che doppia Tenma lo vorrei sentire.
Il film è assolutamente a struttura americana, però ha poche gag esilaranti slapstick, sono più gag basate sui giochi di parole che, ovviamente, si sono persi! Alcune sono scritte in inglese e non sono tradotte! Ergo la gente ha riso sì e no due volte (io qualcuna di più e mi sono sentita anche scema)... i bambini soprattutto hanno riso perché Astro dice "chiappe!" ho ho ho ha detto chiappe, mamma! Grande!
Anche se poi, guardando il trailer in TV dice: cosa? Ho le mitragliatrici anche qui?
Non dice qui, dice chiappe, i vostri bambini lo adoreranno! Credetemi!


Comunque nessun bambino si è alzato, ha avuto paura o ha ammorbato l'adulto accompagnatore con insistenti domande del tipo: perché zia? Cos'ha detto,zia? Eeeh? Cos'ha dettoooo?
Per essere sicuri che i bambini capissero quello che succedeva il film era ridondante se non didascalico (col personaggio che ti descrive quello che l'altro prova o pensa). In questo senso Elefun si ritrova con i peggior dialoghi di tutto il film fungendo da didascalia descrittiva: Submariner si tuffa in mare, ciuff, e vediamo la vignetta di Submariner che si tutta. Ecco a quei livelli, ma almeno un bambino non si perde manco una virgola. Il che non è un male ma magari un adulto può pensare: ma perché è così ridondante?
Perché non è pensato per te, ma per bambini assai piccini dai 4 agli 8 anni, tu guardati Wall-e e il bimbino si guarda astro boy! Cioè puoi scegliere di gurdare un film Pixar o Dreamworks con tuo figlio che ti assale di domande ogni tre secondi senza fartelo godere o se sonnecchiare tranquillamente mentre il bimbo è tranquillo e si guarda Astro Boy! - che poi in realtà non è successo perché alla fine, uscendo dalla sala, con le lacrime agli occhi io ho visto i papà e a dire "che bello! Che bello!" ho visto le mamme. Insomma un film con un target precisissimo e senza troppissimi ammiccamenti agli adulti. Oddio no, i tre robottoni comunisti coi poster di Lenin e Trosky e Robot are Revolting (geniale) e il politico corrotto qualche ammiccamento lo davano.
Per me il difetto del film è uno solo e grande come una casa: voler accontentare troppe persone. Se vuoi accontentare tutti finisce che non accontenti nessuno fino in fondo. Dico questo senza averlo visto in inglese, cosa che credo farò quanto prima per verificare che quei momenti di silenzio imbarazzante contenessero davvero le battute che pensavo dovvesero andarci, almeno stando ai sottotitoli. Insomma sono stilemi, non puoi mancarli! - 2 battute soprattutto si sono perse quella sul "dire la preghiera prima di cena" e quella sul "diritto di portare armi" che avrebbero consentito due grosse risate se fossero state tradotte.
Dicevo del difetto di voler accontentare troppe persone: è pensato per i fans di Tezuka e per quelli che non lo amano affatto; per il pubblico americano e per quello giapponese; per gli amanti dei film di azione e per quelli che vogliono momenti più calmi (anche se alcuni ritmi erano troppo veloci e altri troppo lenti). Alla fine non puoi fare contenti tutti, a me ad esempio dei bambini perduti alla Peter Pan e Oliver Twist non importava un gran che, tanto per dire, come non piacevano Cora e la sua storia strappalacrime perché è stata trattata senza delicatezza e privacy. Ovviamente era importante che queste cose ci fossero per lo svolgimento del film. Tuttavia è stato come se si passasse da un avvenimento all'altro senza dare modo di comprendere la transizione e il mutamento avvenuto nel frattempo. Tenma, soprattutto, è un personaggio che fluttua senza poggiarsi mai. Ammetto in tutta onestà di aver vissuto dei momenti da cardiopalma e, consentitemi, mi è scappata una lagrimuccia quando ho visto Astro volare la prima volta... non so voi ma io è da quando ho visto La Storia Infinita che vado in fibrillazione nelle scene di volo perché ho sempre voluto volare su Falcor, perché Peter Pan che torna a volare in Hook (nonostante io tifi per i pirati) mi ha sempre fatto piangere come una fontana e uh oh la citazione a Hook e Aladdin è proprio in quella scena! Insomma la scena della scoperta dei poteri è stereotipica, okay, però ha un bel ritmo e fino a quel momento il film era stato proprio bello!
Anche se durante la costruzione di Astro avrei voluto qualcosa di tradizionale e tamarro tipo "L'uomo bionico" che facesse più o meno così: lo sto costruendo con 6 poteri speciali! La super vista! Il super udito! La super chiappa! E la forza di centomila cavalli! Così nessuno potrà più fargli del male!
Ma nel il film ha prevalso il lato emozionale e la follia di Tenma non è stata per niente minimizzata né ridicolizzata ma sposare su di lui la causa della morte ha sottratto l'odio folle per il mondo per sostituirlo con un senso di colpa piuttosto volatile.
E qua vado in fangirl mode perché le citazioni da Tezuka sono tantiiiissime, non è vero che i fan restano delusi in questo senso, il problema è che conoscendo Tezuka ti spoileri anche una certa parte del film. Non tanto perché conosci la storia, questa è una sorta di Astro Boy prima di Astro Boy come genere, una sorta di variazione sul tema e del resto Tezuka stesso ha raccontato la nascita di Astro in almeno 6 o 7 modi diversi. Te la spoileri perché conosci lo star system!
Ma anche se conosci Dickens due o tre cosine le capisci, anche se dopo, rispetto all'impatto immediato che può avere Hamm Egg su qualcuno che SA esattamente cos'è Hamm Egg.
Partiamo dal fatto che l'introduzione non inizia da Astroboy e la lotta per i diritti sociali dei robot ma... Alita? Noo, è Number 7! (Il manga che riprende il tema di Laputa, l'isola nel cielo, dal famoso libro de i viaggi di Gulliver - anche se la discarica è ripresa da Alita)... ed è disegnata seguendo lo stile di Tales from a street corner e altri cortometraggi sperimentali. Poi Tezuka stesso compare come scienziato, Mustachio come maestro e fa caplino di continuo per tutto il film. Ci sono Hyoutan Tsugi nei cartelloni pubblicitari, e il famoso sole artificiale di Ochanomizu... e mi sono sicuramente persa altre due o tre citazioni per strada perché le ho notate ma non le ho scritte e quindi non me le ricordo (di sicuro non ho visto Spider e Tawashi). Ma ci sono anche citazioni anche da episodi famosi di Astroboy con fusione di alcuni elementi in una cosa sola (il circo di Hamm Egg e l'arena robotica).
Per non parlare del pezzo finale che riprende ben tre elementi fondamentali del personaggio di Atom, soprattutto dalla saga del viaggio nel tempo.
Peccato per i dialoghi legnosetti e per il fatto che i personaggi fossero assai definiti come buoni e cattivi, anche se i cattivi era difficile odiarli. Io trovavo Stone simpatico... non fosse altro che interrompe Tenma prima che possa partire col suo ennesimo monologo emomelassoso "il mio povero figlioloooo!"



Poteva essere meglio? Poteva essere molto meglio.
Il film soffre del cambio della guarda da studio a studio, da regista a regista. Soffre della continua interruzione della produzione per mancanza di fondi e di mezzi e poi, diciamocelo chiaramente, Imagi è uno studio giovane, basato in Hong Kong con unico riferimento: l'animazione americana dettata dal regista/sceneggiatore americano. Il film è costato solo 40 milioni e lo si può considerare un low budget. Se dovesse rientrarci con le spese o avere un margine di vantaggio sicuramente darebbe il via a un seguito. E' il primo film fatto a Hong Kong che vede una distribuzione internazionale di questi livelli! E' anche uno dei primi progetti di produzione nippoamericana e non di dimentichiamo che nonostante Bowser sia stato spinto a esplorare ed espandere il personaggio di Astro per renderlo più universale, ci sono state profonde discussioni sul look di Astro stesso fino a che non si è giunti al compromesso ora visibile nel film. Si era cercato di fare sembrare Atom più adulto rispetto al suo look originario (perché comunque ha 12 anni, non 8 - eppure Tezuka vendeva maggiormente quando Atom aveva un look più infantile, lo sapevate?) e comunque il modeling e il character design non sono particolarmente innovativi né per i personaggi né per i robot. Elefun fa impressione senza orecchie perché nel disegno originale i ciuffi ai lati della sua testa sono circoscritti all'interno di cerchi, grandi almeno quanto il suo naso, e quindi la ripetizione di tre cerchi nel design crea bilanciamento. Rendendo i capelli realistici ecco che la testa comincia a necessitare di altro per poter essere bilanciata: le orecchie! La stessa Superficie è particolarmente verdeggiante e miyazakiana per essere un Pianeta con una crisi ambientale, risulta piatta e non sembra efficace.
Tuttavia Astroboy non è un brutto film, nonostante i limiti tecnici e i problemi di sceneggiatura, è decisamente migliore di molti film d'animazione usciti negli ultimi anni e prodotti con molta più spesa da grandi case cinematrografiche. E' vero che si riutilizza lo stilema della spalla comica divisa in gruppi (3 pinguini, 3 squali, 2 opossum, 3 robot roboluzionari) ma si sono evitate le scene tribali di massa con dodi, avvoltoi o lemuri danzanti. E anche se i personaggi non sono particolarmente innovativi, mantengono un'unità di stile nel design che Shrek, per esempio, non ha (mai visti personaggi più brutti e accozzati insieme). Si è tentato di non discostarsi troppo da Tezuka e Bowser si prende tante libertà (anche quello di improntare un discorso ecologico iniziale completamente di sua iniziativa - già... se leggevi Tezuka magari il discorso ecologico ti riusciva meglio!). I temi di fondo ci sono ma non sono collegati bene tra di loro, le transizioni di alcuni sentimenti non fluiscono da una scena all'altra ma vengono annunciati da battute di personaggi secondari, in questo caso sempre il povero Elefun che funge da didascalia!
Ci sono tante cose viste e riviste ma è difficile dire chi abbia preso cosa da chi, è come domandarsi se sia nato prima l'uovo o la gallina. Astro viene riproposto ora, a 50 e passa anni dalla sua creazione, in maniera così universale eppure tutto quello che è presente nel film è tipico anche delle storie originali di Astro per cui essendo stata la serie animata in bianco e nero ispirazone per gran parte dei cineasti americani contemporanei e un personaggio caro della loro infanzia, non è impossibile che ciò che viene da Astro sia stato rielaborato e sia tornato in Astro... è quasi come ricondurre tutto al disegno divino originario, no?

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