Curiosità - Intervista a Yoshiko Watanabe

A cura di HOSHI HYUUMA

Yoshiko Watanabe è una disegnatrice di fumetti, tutt'ora residente in Italia, che ha lavorato anche nel campo dell'animazione collaborando con Osamu Tezuka alla realizzazione di serie animate come “Kimba, il leone bianco” e “La Principessa Zaffiro”.
Ha pubblicato numerosissimi manga e ha partecipato alla realizzazione di lungometraggi animati anche presso Lanterna Magica.
Ha lavorato su "Doraemon".

D: Quando ha iniziato il lavoro di animatrice e quali sono le serie televisive a cui ha partecipato?
Yoshiko Watanabe: Ho iniziato a lavorare come animatrice nel 1963 nella Mushi Production poi, dopo il fallimento di quest'ultima, sono andata a lavorare alla Tezuka Production e alla Toei. Ho collaborato a molte serie televisive tra cui Sally la maga, Bem, Kimba il leone bianco, La Principessa Zaffiro, Rocky Joe, Astroboy, Wonder Three, The Monkey, Stylli e lo specchio magico, Dororo e alla serie delle fiabe di Andersen. Abbiamo prodotto anche serie Tv per l'America.
D: Ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni lungometraggi? 
Y.W.: Sì. In Giappone ho lavorato a Mille e una notte, Cleopatra e a Phoenix. Invece qui in Italia ho lavorato a Kim, La Gabbianella e il Gatto, Alì Babà e i quaranta ladroni e la Freccia azzurra.
D: Invece per quanto riguarda la sua carriera di fumettista, a cosa ha lavorato?
Y.W.: Ho lavorato come assistente di Osamu Tezuka inchiostrandogli le tavole. Ho fatto anche alcuni libri di illustrazione per bambini.
D: Ha lavorato come fumettista anche in Italia?
Y.W.: Sì qui in Italia ho disegnato fumetti su Tiramolla e Topolino, poi anche per alcune riviste dedicate ai bambini, come Eroi in TV, Junior TV e il Corriere dei Piccoli per cui ho realizzato le storie a fumetti di Kum Kum, Judo boy, Bia la sfida della magia, Kyashan, La Principessa Zaffiro, Polymar, Galaxy Express 999, Doraemon, Astroboy, Mademoiselle Anne, Pistillo e i Master. Alcuni di questi sono stati pubblicati anche all'estero.
D: Lei faceva solo i disegni o scriveva anche le sceneggiature?
Y.W.: No, no, io facevo solo i disegni perché le storie erano scritte da sceneggiatori che usavano i personaggi presi dalle serie televisive e poi stravolgevano le storie. Per esempio ho disegnato il fumetto di Anna dai capelli rossi dove il personaggio non assomigliava a quello della storia originale, ma invece era molto violento! ( ride ) Ricordo che anche la storia di Doraemon è stata stravolta.
D: Com'era lavorare con Tezuka?
Y.W.: Era molto duro, perché dovevamo seguire il suo ritmo, e se lui disegnava venti pagine al giorno noi dovevamo finirne altrettante! Era tanto se riuscivamo a dormire quattro ore al giorno! (ride) Era veramente duro.
D: Che tipo era Tezuka ?
Y.W.: Era un pazzo, un pazzo scatenato! Era paranoico e un dittatore. Andava sempre di fretta e ricordo che aveva il complesso di non sapere l'anatomia e la prospettiva, ma lui non giudicava mai i disegni degli altri in questo senso. Ricordo che lavorava sopra di noi su un soppalco, e ascoltava sempre la musica classica. Per rispetto suo, noi non potevamo ascoltare altri generi di musica, così ci toccava subire quello che ascoltava lui. Che noia!
D: Adesso a cosa sta lavorando qui in Italia?
Y.W.: Sono in attesa di lavorare a tre lungometraggi, uno da Roma, uno da Treviso e uno dalla Rai. Poi ho rifiutato lo di disegnare lo storyboard di Lupo Alberto perché non veniva pagato adeguatamente. ( ride ) Sto preparando anche un fumetto tutto mio, con protagonista un gatto e ne ho in progetto un altro ambientato nella preistoria. Appena pronti li porterò all'editore.
D: Prima di salutarci vuole lasciare un messaggio ai lettori?
Y.W.: Disegnate, Disegnate, Disegnate! Bisogna studiare con la propria iniziativa quello che più vi interessa.

(questa intervista è stata realizzata il 13 ottobre del 2000).

Per ulteriori informazioni sulla signora Watanabe potete rivedere rivedere il volume "Tezuka secondo me" pag. 408/410.
Tutte le immagini sono di proprietà di Tezuka Production © Tezuka Production