Curiosità - Mostra del 2008 su Osamu Tezuka a Tokyo

A cura di Kunihiko Okano

Un visitatore occasionale alla mostra su Osamu Tezuka
Edo-Tokyo Museum
18 Aprile - 21 giugno 2009

(Questa mostra fa parte delle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della nascita di Osamu Tezuka)

L'Edo-Tokyo museum è situato nei pressi del Ryogoku Kokugikan Hall, noto luogo di residenza e addestramento dei lottatori di sumo, nel quale si svolgono anche i tornei. All'interno del museo, principalmente dedicato alla storia e alla cultura della città di Tokyo, si può ammirare un enorme diorama costruito intorno al tema della vita urbana, e del suo svolgimento nel cuore della città, durante il periodo Edo, ovvero circa trecento anni fa.
È un modo affascinante per comprendere usi e costumi degli antichi cittadini giapponesi.

La mostra su Osamu Tezuka qui ospitata è stata realizzata talmente bene che anche un visitatore occasionale può davvero dire che valga la pena andarci. In mostra sono presenti principalmente disegni e tavole originali tratti dai manga di Tezuka, compresi schizzi e bozzetti, ordinati secondo un criterio cronologico, oggetti appartenenti alla sua quotidianità (incluso il diploma di laurea in medicina e la sua scrivania) ed è supportata da audioguide e simposi sul tema.





La parte iniziale presenta i famosi disegni di insetti che Tezuka realizzò da bambino per la sua enciclopedia. Persino nei piccoli schizzi fatti su dei block-notes tascabili si vedono tratteggiate, in maniera estremamente dettagliata, le parti anatomiche dei differenti tipi di insetti. Come è documentato nella sua biografia, egli completò tutto questo lavoro di raccolta con testi e didascalie e lo raccolse in un quaderno, realizzando così un'enciclopedia degli insetti "fai da te".
La mostra costituisce una rara opportunità per vedere molti dei suoi primissimi lavori, realizzati quando ancora era uno studente universitario. I personaggi hanno uno stile tondeggiante e grazioso. Personalmente non avevo grande familiarità con questi primi lavori, e quello che più mi ha colpito è quanto spesso questi mi siano apparisi come dei veri e propri "prototipi" dei suoi personaggi più famosi come: Astro Boy, la Principessa Zaffiro, Black Jack e Kimba.
Non sono presenti quindi solo le tavole dei fumetti più famosi, anche se la mostra dedica ampio spazio ad Astroboy, Black Jack e la Fenice, ma anche lavori a me sconosciuti, più recenti, come MW (da cui è stato tratto un live action film) e storyboard.
Su diverse tavole si possono notare numerose correzioni e "bianchettature", per correggere errori e possibili macchie. I testi nei balloons sono scritti su pezzi di carta separati e incollati successivamente.

Osservando la superficie del foglio mi pareva quasi di poter scorgere il modo in cui Tezuka aveva tracciato ogni linea e steso l'inchiostro. Il pigmento era di un nero vivido, e le tavole offrivano sempre un equilibrio molto armonico tra i bianchi ed i neri, che mi ricordava l'equilibrio che io stesso cerco tra le forme ed i controspazi quando disegno logotipi o caratteri tipografici.

La mostra, tuttavia, non si focalizza unicamente sui lavori del maestro, ma, come detto in precedenza, dedica uno spazio anche all'uomo, agli oggetti di lavoro ordinari e alla quotidianità dell'autore. I suoi pennini, inchiostri, righelli, i suoi occhiali e il suo famoso cappello sono poggiati sulla scrivania che lui utilizzava per disegnare.
Insieme a questi c'erano diverse fotografie della sua famiglia, e dei lavori a fumetti a essa legati. Infine, la mostra racconta anche la storia dei suoi numerosi spostamenti, tra i diversi appartamenti, studi e luoghi di lavoro. Sapevo che l'appartamento di Tokiwa-sou era in Toshima ward (uno dei "23 quartieri speciali" di Tokyo, n.d.t.), vicino alla mia città di Nerima (*), ma sono rimasto sorpreso nello scoprire che la sede della Mushi Production era molto vicina a casa mia: non più di cinque minuti in bicicletta! La mia città, Nerima, è abbastanza nota come "città dei manga", perché diversi disegnatori di fumetti vivono qui, ma non avevo idea che Mushi Production fosse così vicina a casa mia.

Penso che in Giappone le generazioni più giovani abbiano meno familiarità con il lavoro di Osamu Tezuka, rispetto alle persone che attualmente hanno dai quarant'anni in su. Le persone più giovani non hanno potuto godere delle repliche delle serie animate più vecchie, con l'eccezione di serie come "Kimba", "I bon-bon magici di Lilly" e "La Principessa Zaffiro", che io invece ho potuto vedere da bambino grazie alle repliche televisive. Ma anche se la mia generazione, i trentenni, è maggiormente affezionata a serie come Macross, Gundam, Dr. Slump o Dragonball, i manga di Tezuka hanno segnato positivamente la mia formazione, insegnandomi spesso anche cose che non venivano spiegate a scuola. Ad esempio, sebbene espresse in un linguaggio visivo un po' forte, le nozioni di educazione sessuale ne "I bon-bon magici di Lilly", o l'insegnamento di professionalità, umanità e compassione di "Black Jack" hanno significato molto.

(un sentito ringraziamento a Piccic per la traduzione del testo di Kunihiko-san e a Enju per aver integrato con informazioni preziose questo illuminante resoconto).

(*) Tokyo è una prefettura composta da 23 quartieri a statuto speciale. Alcuni di essi, tra cui Nerima, in inglese preferiscono mantenere la dicitura di "City" (città) invece di "ward" (quartiere). Per ulteriori informazioni
Tutte le immagini sono di proprietà di Tezuka Production © Tezuka Production