Curiosità - Tezuka & Beardsley

A cura di YUELUNG

Osamu Tezuka era una persona molto colta, e soprattutto sensibile a tutte le arti: musica, cinema, letteratura, pittura e teatro sono sempre stati fonte d'ispirazione per i suoi lavori [1].
Quindi non è così raro ritrovare nelle sue tavole citazioni più o meno velate ad autori e opere famose o particolarmente significative per il tipo di storia narrata [2]. Nel caso specifico di MW, nelle pagine 86 e 87 del primo volume (vedi immagini sotto), ci sono chiarissime citazioni a uno dei più grandi, geniali e scandalosi illustratori dell'epoca vittoriana: Aubrey Vincent Beardsley [3]. In queste due pagine, che mostrano i due protagonisti in un momento di "intimità", il maestro ridisegna i personaggi con fattezze beardsleyane, trasformando Michio nella perfetta incarnazione di Salomè [4] e Garai in Iokanaan donando alla scena un'elegante ed erotica decadenza. Fra le illustrazioni riproposte da Tezuka c'è, non a caso, quella a carattere omoerotico "The Lacedaemonian Ambassadors"[5], la già citata "Salomè" e l'elegante "The Peacock Skirt"[6]. Inoltre ci sono elementi decorativi (come quello del letto e l'acconciatura di Michio) presi da "La Beale Isoud at Joyous Card" [7] e "Lysistrata" [8]. Qui sotto le due pagine "incriminate":



NOTE:
[1] I cartoni Disney fra tutti. E poi basti pensare all'influenza del Teatro Takarazuka e dell'operetta in generale nei suoi shoujo e kodomo manga.
[2] Due esempi fra tutti: in Kirihito Tezuka si ispira ai dipinti tribali e impressionisti per descrivere graficamente sia il lento declino verso la pazzia di Urabe sia la trasformazione animalesca del protagonista. Nel seinen Barbara, la madre della protagonista è rappresentata con le fattezze della Venere di Willendorf.
[3] Beardsley, Aubrey Vincent (Brighton 1872 - Mentone 1898). Dopo una prima educazione a Brighton comincia a lavorare in una società per assicurazioni, ma le sue ambizioni artistiche sono tutt'altro che sopite. Fondamentale è per lui l'incontro con Burne Jones, che lo sollecita a continuare a disegnare. Beardsley subisce fortemente l'influsso di quest'ultimo, inoltre ama la pittura giapponese, Botticelli, Durer e Whistler. Ancora giovanissimo ottiene l'incarico di illustrare la "Morte di Artù", che ha un successo strepitoso per le sue illustrazioni che volutamente rivisitano lo stile di Morris rendendolo però più ironico e diabolico. Nel 1984 raggiunge la fama con i famosi disegni per la Salomè di Oscar Wilde e la pubblicazione del "The Yellow Book", rivista della quale diviene direttore artistico. Si dedica anche alla letteratura scrivendo un romanzo erotico: "Under the hill", in cui è palese l'influsso di Wilde. Fra le altre sue opere ci sono i disegni per il "The Rape of the Lock" e per il "The Savoy", rivista da lui fondata con lo scrittore Symons. Dopo una vita tormentata e spesso passata in solitudine, muore giovanissimo di tisi, a soli 26 anni nella città di Mentone.
[4] Opera in un atto di Oscar Wilde che parla di Salomè, principessa di Giudea e figlia di Erodiade che si innamora follemente del profeta Iokanaan, che però la rifiuta e viene così decapitato per ordine della stessa principessa che finalmente riesce a baciare la sua testa mozzata (venendo poi uccisa, a sua volta, dalle guardie di Erode). La prima edizione di quest'opera fu illustrata proprio da A.V. Beardsley.
[5] Illustrazione tratta da "Lysistrata".
[6] Illustrazione tratta da "Salomè".
[7] Illustrazione tratta da "Le Morte D'Arthur".
[8] Lisistrata (colei che scioglie gli eserciti) è una commedia satirica di Aristofane, una delle più antiche giunte fino ad oggi.
 
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